“Sulla base di un tessuto orchestrale che Ettinger assottiglia quanto più può per garantire trasparenza e semplicità di fibra all’ultima cifra straussiana, sia pur come al solito guardando all’efficacia globale più che al colore o al cesello in dettaglio, la voce dell’Agresta spicca nella tornitura delle singole liriche, esaltando nella prima (Frühling/Primavera) le ampie volute di suono intorno al miracolo (Wunder) della natura prodiga di splendori e dolcezze, nella seconda (September/Settembre) il morbido arabesco in terzine magnificamente modulandone le tinte e lo slancio, nella terza (Beim Schlafengehen/Andando a dormire) la bramosia della notte torreggiando superba sul termine-cardine “Seele” (anima). Infine, nell’approssimarsi della pace al termine del cammino e al rosseggiare del tramonto (Im Abendrot), fra le memorie e gli eventi di una vita in due per mano, il suo canto germina commosso e toccante, prendendo forza e sostanza da ogni parola, fino a scandire e a stemperare in un’efficacissima sospensione del dubbio il traguardo ignoto e ineludibile della morte (Tod). Quasi un minuto di sacro silenzio dopo l’ultima nota staccata da Ettinger, poi lo scrosciare degli applausi, calorosissimi ma non ripagati da alcun bis.”

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